mercoledì 26 febbraio 2014

Manuale d'uso per uomini



Manuale d’uso per una felice o perlomeno accettabile convivenza con gli uomini

A casa

Il Divano:
come insegnare al proprio maschio che il divano non è una cuccia, non si ringhia se altri componenti della famiglia cercano di sedersi, e non si nascondono tra i cuscini lattine di birra vuote, caccole e giornaletti porno. Il divano non è una proprietà privata.
 

La doccia:
nella doccia il maschio ritorna bambino (vabbè, non solo in quella, ammesso poi che sia mai uscito dall’infanzia) fa pipì contro il vetro, schizza sapone da tutte le parti, emana flautolenze e una volta finito di lavarsi, lascia immancabilmente sporco, come segno indelebile del suo passaggio. Insomma, marca il territorio.
Come per i gatti… si propone la castrazione.

Il WC:
questo sconosciuto.
Come spiegare al maschio che pisciare fuori dal vaso non crea ecosistemi, non fa nascere piantine di marjuana o campi di girasoli.
il movimento che si fa per aprire e chiudere la tavoletta non provoca sciatica o lesioni gravi alla schiena.



In auto

Il Sorpasso:
convincere l’uomo che essere sorpassati, soprattutto da una donna, non significa essere impotenti.  Esercizi di psico analisi tenuti dal dott. Siffredi

Le Informazioni stradali:
Insegnare al maschio cosa fare quando si perde e non ha il navigare. Fase 1: abbordare passante e abbassare finestrino. Non è un crimine chiedere aiuto.
Fase 2: Rimanere calmo, gentile e seguire le indicazioni e non fare finta di aver capito per ritrovarsi dopo due ore sempre nello stesso punto.  Chiedere informazioni non fa diventare sterili.

Quando guida lei:
Non imprecare, fare gestacci, picchiare, prendere in giro, scaraventare fuori dall’abitacolo una donna che sta guidando, o meglio, parcheggiando.
Tecniche di autocontrollo guidate dal professor Hulk


Attività fuori casa

Shopping:
Accompagnare la moglie a fare acquisti non comporta mutazioni genetiche e non altera vista o udito. Consegnare la propria carta di credito alla dolce metà non significa essere impazzito ma dare prova di grande fiducia. La sera il sesso è garantito! Se compra un anello da 5.000 euro il sesso è garantito per almeno una settimana.

Sport:
Far capire al maschio che dopo i 40 anni è necessario smettere di rincorrere tutte le gonnelle delle donne per garantirsi almeno altri 20 anni di vita.
Toccarsi le parti intime, soppesarle, schiacciarle, muoverle, schiaffeggiarle, accarezzarle, stringerle, spingerle… non farà aumentare il loro volume. Esempi pratici dell’illusionista David Copperfield.

La Spesa al supermercato:
Fare la spese con la propria moglie non costituisce reato, né mina alla prestanza fisica e al sex appeal del maschio. Fargli comprendere l’importanza di condividere anche le piccole cose, non solo i petti sotto le lenzuola e i rutti a tavola.

Suoceri:
Se non ci fossero bisognerebbe inventarli. Sì, ma su un altro pianeta. Estinto.


A letto

Le coccole:
Spiegare con calma al maschio che studi scientifici hanno dimostrato che fare le coccole non provoca impotenza, né danni irreversibili al cervello. Non dà assuefazione e non richiede necessariamente performance sessuali in cambio da parte della donna.
Il manuale: “ma che shatzu fai?” è a disposizione per consultazioni.

Quando lei non ha voglia:
Capita. Mal di testa, mestruazioni, dolori alle articolazioni, cattivo umore, pensieri, conti che non tornano, lista della spesa, mal di gola e raffreddore, unghia incarnita, smalto appena messo, pettinatura fresca di parrucchiera, mal di pancia, sonno, incazzature varie,
sono tutti segni chiari ed evidenti che la donna non è disponibile.
Inutile offrirsi proponendo prestazioni veloci o promettendo di non far sentire nulla!

Quando lui non ha voglia:
……
Andiamo avanti. Non ci sono informazioni al riguardo.


Cilecca:
Far capire al maschio che fare cilecca una volta non è grave. E’ tremendo!!! E’ l’inizio della fine!!!
Si raccomanda comunque di non prendere in giro, ma di sottolineare con fermezza e scandendo bene quanto segue: “pensa se lo venissero a sapere i tuoi amici!!!” per garantirsi carte di credito no limits, vacanze da sogno e corsi di ballo caraibici con istruttore cubano direttamente a casa.


Tradimento:
Il maschio deve imparare il significato della parola: pari opportunità e pari diritti!
Essere tradito significa fare schifo, non piacere più, significa che è ora di iniziare una dieta, di andare a letto con la propria moglie e non con la play station, il cane o il gatto.
Il tradimento usato come strumento di comunicazione, con “scopo”… didattico.

lunedì 24 febbraio 2014

La ginnastica della non-pigra

Sono al giro di boa.
Quasi, a dir la verità. Nel senso che ho perso quasi 15 chili e me ne mancano altrettanti per raggiungere il mio obiettivo finale.
Mi definisco una non pigra nello sport, una persona cioè che sta in mezzo tra il non fare niente e ed essere super attiva.
Vorrei fare molto, molto di più.
Mediamente mi alleno 3 ore e 1/2 alla settimana con due lezioni di taekwondo in palestra e mezzora a casa tra corsa ed esercizi su tappetini.
Il punto è questo: non basta!
Vorrei allenarmi almeno 5 ore a settimana, ma per farlo avrei bisogno di iscrivermi a qualche altro corso e non posso.
Perchè? Perchè costa. Quest'anno ci siamo lanciate in tre (io e le mie figlie) finalmente in varie attività sportive.
Il problema è che a casa non sono costante :(
Cucina, lava, stira, stai dietro ai compiti, lavora, porta le ragazze a catechismo, ripetizioni, una festa di qua e un'uscita di là.... mi manca il tempo.
Proprio così, mi manca il tempo per stare con me stessa e dedicarmi a ciò che mi piace. In questo caso alla mia forma fisica, alla mia salute.
Abito in campagna e non posso uscire a camminare o correre per i sentieri perchè immancabilmente faccio incontri del terzo tipo con cani sciolti e non so mai quanto agguerriti.
Mi rimane la casa e il giardino ma è piuttosto avvilente oltre che noioso allenarsi davanti ad un video.
Questa cosa mi fa uscire dai gangheri!!
Per fortuna ora arrivano le belle giornate!!!... ah già vero, tanto non posso stare fuori che mi faccio mordere i polpacci da qualche canide incazzato!
Per il prossimo Natale o per il compleanno... vi prego regalatemi un personal trainer!! :)

mercoledì 19 febbraio 2014

Cinquanta sfumature di grigio

No, non sto parlando delle avventure pseudo-amorose di Christian Grey e Anastasia Steel ma di tutte le sfumature del cielo sopra la mia testa!
Grigio topo, grigio cenere, grigio fantasma, grigio nebbia, grigio umido, grigio depression, grigiomitagliolevene, grigio piattume.



Sono giorni che il sole non fa capolino tra le nuvole e il mio umore è pessimo. E' come essere costantemente sotto ciclo! Fame nervosa e istinti omicidi!
Tra l'altro, tornando ai piccioncini Grey e Steel... ma vi pare il caso di dare il diminutivo Ana?? No perchè a me la prima cosa che è venuta in mente è stato "Anal" che forse non è proprio così carino.
Aggiungici Steel e fai la traduzione... veramente l'autrice deve aver preso una laurea in marketing internazionale!
Ok aggiungo ancora una cosa... se Christian Grey è un dominatore io sono Mary Poppins e se Anastasia Steel è una sottomessa io mi chiamo Angelina Jolie (con annesso sposo Pitt, che è quello che più mi interessa!).
Tornando a noi... anche stamattina cielo plumbeo, odiosa pioggerellina, bisogno catartico di dormire. Cosa che dovrò rimandare fino a stasera perchè mi aspetta una luuunga giornata di lavoro.
Mi viene in mente la canzone dei Dik Dik, "Sognando la California", solo che per il momento io sogno solo il mio letto.

... Cielo grigio su
Foglie gialle giù
Cerco un po' di blu
Dove il blu non c'è
Sento solo freddo
Fuori e dentro me
Ti sogno California
e un giorno io verrò ...

Non ce la faccio, ripenso a quella gran culo di "Anal Steel" che a ventanni si è ritrovata ricca, viziata, coccolata, maritata all'uomo più potente dell'universo che fa ammutolire eserciti di bavose segretarie e per di più in men che non si dica con due pargoletti che seguiranno le orme di papà dittatoremaperamoresottomesso.
"Grey Enterprise", che anche qui mi fa pensare ad un'altra cosa: mitica Star Trek Enterprise!!
Ok ora vado, affronto il mondo sulla mia Punto scassata e non sulla Audi A3 modello sottomessa (tra l'altro provate a cercare su google "Audi A3 modello sottomessa" e vedrete cosa vi viene fuori!)
Comunque a me Cinquanta sfumature di grigio e colori vari ha fatto letteralmente pena. 

Penso di non aver mai letto niente di più brutto e non mi capacito di come abbia potuto vendere così tanto.
Ecco, volevo dirvelo. Ora lavoro, promesso.

mercoledì 12 febbraio 2014

Tu chiamali se vuoi... bomboloni

Questa mattina in casa mia il risveglio è stato qualcosa di apocalittico!
Acquolina in bocca e profumo di fritto e zucchero nella stanza. 
Forse un cuoco di master chef si è introdotto nottetempo nella mia cucina e si è messo a spadellare?
Sono rimasta imbambolata con la bavetta che scendeva. Se avete visto "Up" sapete di cosa parlo.
Avete presente Dug, il cane parlante che non appena sente SCOIATTOLO!! si immobilizza e punta? Ecco, io la stessa cosa: BOMBOLONI! e tac, linguetta di fuori, braccia e gambe parallizzate.
Improvvisamente mi è risuonato in testa il leit-motiv della mia infanzia: "bomboloooni, krapfeeen".
Accidenti che bei ricordi!

Per un attimo è stato come tornare a Finale Ligure, dove trascorrevo le mie prime vacanze e dove spuntavano sulla spiaggia come funghi, dispensatori di queste magnifiche bombe caloriche!
Immaginate una bimbetta tonda che corre, braccia spalancate verso il bombolonaio e che urla: bomboloneeeeee!
Credo che quella sia stata l'ultima vacanza a Finale. I miei genitori dopo quella scena optarono per la Romagna e lì, al grido di piadinaaaaa ho fatto onore alla cucina locale!
Probabilmente è già da allora che il mio metabolismo ha cessato di lottare e ha abbassato le braccia posizionandosi in stand by, mentre cellule rimpinzate di grassi, zuccheri o olii di frittura trovavano casa tra i miei pori e vene, dilatandoli in maniera spaventosa!!
Operazione irreversibile, non si torna indietro!
Ancora oggi, quando in un bar scovo un malcapitato bombolone non posso fare a meno di annusarlo prima di fagocitarlo per poi farlo scomparire tra i miei succhi gastrici!
Peggio del titanic!
Nessun sopravvissuto!

sabato 1 febbraio 2014

A una condizione


Un mio raccontino stile noir erotico, presente su un e-book gratuito (Lite-match) della Lite Editions
Osiamo un po' :)



Lo conobbi in un ferroso pomeriggio di novembre. 

Un caldo insolito e lamelle di pioggia battente fanno da collante tra la federa della mia gonna di bassa manifattura e le calze di nylon.

Comodamente seduta nel sedile della mia auto, imbocco una strada senza destinazione. In fondo non mi interessa dove, ma con chi terminerò questo viaggio.

Non conosco l’impazienza di un desiderio, né la necessità di una carezza.

Non so cosa sia questo nero ma ho imparato che basta lavarlo via per tornare pulita.

Lui è lì con il pollice alzato, ignaro passeggero di passaggio.
“Salta su”, gli faccio con un cenno della testa.
“Vado verso sud”, mi dice agitando nella mano un depliant pubblicitario.
“Ti ci porto io”, incalzo,  “ma a una condizione”.
“E quale sarebbe?”

Sorrido maliziosa e senza accorgermene scorro lentamente il palmo della mano lungo la gamba fino al ginocchio e torno su accarezzando l’interno della coscia, sollevando un lembo della federa verde acido.
Sorride compiaciuto e mi siede accanto.
  
La promessa è scritta nel contachilometri.
Duecento, prima di arrivare a destinazione.

Sento il suo ginocchio premere contro il mio quando inforco una curva e scendo verso l’inferno.
Il suo.
Subito dopo sono le sue dita a varcarne la soglia. Prima una, poi un’altra e un’altra ancora.
La federa diventa di un verde violento.

Accosto. Serro le gambe e scosto malamente la mano dell’incosciente che ha azzardato tanto.
Perlomeno prima di ricevere il permesso.

“Non ora”, gli intimo decisa, “Su quella spiaggia”, dico sollevando il mento per indicare la direzione.
Giunti sul posto scende dall’auto. L’aria salmastra libera immediatamente le nostre narici.

Gli passo il mio foulard rosso sangue sotto il naso e glielo lego sopra gli occhi.
“Lo senti l’odore del mare?”
Lo metto giù in ginocchio: “Allora… lo senti?”

Davanti a lui, sollevo la gonna e affondo il suo viso nella mia conchiglia bagnata.
“Si sente il mare, vero?” 

Intento a banchettare con i miei frutti non si accorge del rumore metallico.

Una promessa è una promessa.

Un boato silenzioso, carne che cade.

“Questa… è la mia condizione”!