lunedì 12 novembre 2012

Partorire è la cosa più naturale del mondo!!

Lo scrissi qualche tempo fa, dopo la nascita della piccolina... ve lo propongo qui!




Partorire è la cosa più naturale del mondo…
Già…. deve averlo scritto sicuramente un uomo.
Così come tutti i manuali che parlano di punto “G” sono scritti da uomini.  Vi pare normale?
“Come farla impazzire a letto”…. questo era su “Men’s Magazine”… giornale per uomini scritto da uomini deficienti. Non che sia difficile trovarli….  lo so… ma lì sono stati selezionati apposta!… “..cospargila di miele mentre dorme e inizia a leccarla tutta…” c’è solo da provarci!!! Già essere svegliata non è che sia la cosa che amo di più, figuriamoci poi tutta appiccicosa tra le lenzuola imbrattate (che tra l’altro, particolare da non tralasciare, IO devo lavare e stirare).
Insomma cosa ne sanno gli uomini dei nostri umori, di cosa ci piace e cosa NON ci piace, dei nostri pensieri, delle nostre fantasie e soprattutto…. di quanto sia “naturale” partorire!!

Per questo avevo scelto una ginecologa donna. Perché supponevo fosse più vicina ai miei bisogni e alle mie aspettative. Errore!! Si trattava di una ex femminista incallita, una di quelle che lanciava bombe molotoff contro la polizia e andava in giro con le tette di fuori, dipinte con il simbolo della pace! Una di quelle che urlava e pretendeva la parità dei sessi… così non appena le chiesi qualche giorno a casa dal lavoro perché ero stanchissima mi rispose assolutamente di no!! Fu così che la mia gravidanza finì per essere seguita da un ginecologo...  uomo!

Manca un giorno alla scadenza, il momento stabilito secondo il quale la mia bimba dovrebbe nascere.
Questa pancia non la sopporto più. E’ ingombrante. Faccio fatica pure ad allacciarmi le scarpe!!!!!!
Dodici chili di pancia non sono pochi, sommati a quelli che ho già, tra l’altro…
Se sento ancora dire che le donne incinte sono sexy potrei uccidere. Sexy… si! forse le donne come la Schiffer o la Casta. Non certo io! Calzamaglia comprimente, mutandona contenitiva, dodici confezioni di Maalox per contrastare bruciore di stomaco, nausee e vomito. A volte vomito anche mentre guido. Devo fermarmi di botto, aprire la portiera e tra i passanti che mi prendono come minimo per una drogata, rovescio pranzi e cene.
“Sono i capelli dei bambini che fanno venire il brucior di stomaco” mi dicevano tutte le vecchine del vicinato. Balle!! Mia figlia è nata calva!!
La Schiffer è stata fotografata sorridente per nove mesi, nemmeno le si vedeva la pancia! E dopo quindici giorni dal parto è tornata a sfilare. Io dopo quattro anni peso di più di quando ero incinta!!

Non so come mai, ma quando arriva il momento di partorire tutti i mariti diventano premurosi, chiedono mille volte come stai… hai bisogno di qualcosa?... vuoi due cuscini sotto la testa?... un thè?... hai voglia di calamari fritti?...ti chiamo tua madre? (mia madre? Ma se fino a ieri la odiavi!)… sei sicura di sentirti bene? Andiamo in ospedale?…. Si, si è meglio se andiamo…
CAGASOTTO!!
Ecco cosa sono gli uomini!

Sono le tre di notte.
Sono rilassata ma non riesco a dormire, sento tamburellare la pancia ad intervalli pressoché regolari. Convinta che non si tratti ancora del giorno giusto, ingoio due compresse di Buscopan per vedere se il dolore passa e mi infilo sotto le coperte. Dopo un’ora abbondante di contrazioni ormai accertate e dolorose devo arrendermi all’evidenza che mia figlia ha deciso di nascere!
“Senti tesoro, ho le contrazioni ogni cinque minuti...” esordisco tranquilla. Lui si alza di scatto (già vestito) e prende la valigia in mano.
… “credo sia ora” finisco di dire ridendo.
Durante il viaggio per l’ospedale è lui che tiene il conto delle mie contrazioni.
E’ talmente agitato che forse sarebbe meglio se lasciasse guidare me. Di questo passo credo che partorirò in auto, va talmente veloce che prende buche, rasenta muri e frena inchiodando, rischiando che mi scoppi l’air bag sulla pancia!!
Quando arrivo in ospedale, trafelata ma ancora con la bimba al suo posto, mi visitano e mi spediscono in reparto.
Le contrazioni si fanno sempre più forti. Mi passano accanto donne con il loro fagottino tra le braccia e quasi quasi le invidio. Mi guardano con aria di compassione… come per dire: “povera te, non sai che ti aspetta…”
Devo fare il tracciato. Il tracciato è una cosa odiosa. Questa cosa qui dentro che continua a battere perché vuole uscire e tu che non ti devi muovere altrimenti non si sente più niente.
Mi chiamano per un’altra visita. Cammino rasentando i muri e ogni minuto sono costretta a fermarmi per il dolore. Le infermiere sono tutte felici e contente. Ci credo! Mica sono loro che devono partorire. Quella di destra sono sicura che sta pensando a cosa preparare per cena, l’altra invece starà pensando a dove passare le prossime vacanze!
“Me la fate l’epidurale? Dopo tutti quegli esami che mi avete fatto fare la pretendo!” esordisco.
“Ora controlliamo”.
Ma che fa?…. Mi visita proprio durante la contrazione quando ho un male boia?
“Non ne ha bisogno” mi risponde tranquilla l’ostetrica.
“Non ne ho bisogno??? Questo lo dice lei! Io voglio l’epidurale”.
Dico a mio marito che voglio l’epidurale. “Mia moglie vuole l’epidurale” ribatte lui, “Fatele questa epidurale!” “Ci vuole l’epidurale!”
“Ma ormai c’è dilatazione completa. Tra poco nasce”.
E allora perché non me l’avete fatta prima? Solo perché le donne devono soffrire per il parto, vero?
“Ma che mi state facendo?”
“Le abbiamo rotto le acque”
Ma non si può, si devono rompere da sole le acque!! Questo NON  è naturale!
“Ora avrà proprio male”… mi continua a dire
“Ah si? Perché fino ad ora cosa ho avuto?”
… “però nascerà in frettissima”…
Bella consolazione.
Mi caricano su una barella. Dove si va?
“La portiamo in sala parto”.
“Come in sala parto? E il travaglio? Ho visto anche la sala travaglio di là. Non funziona così di solito?”
“Signora, sta per nascere” mi dice quasi seccata l’infermiera.
“Senta, è lontana questa sala parto? Perché io comincio a spingere, non resisto più”
“Ok faccia pure”
Ma come fanno a stare così calme? E se mi nasce in ascensore?
Bisogna aver fatto yoga per poter partorire, la posizione più difficile per te è sicuramente quella più facile per loro. Già ma sono io che devo partorire, no?
Ecco mio marito. “Speriamo che non inizi con la storia della respirazione o lo uccido”, penso.
Oddio le contrazioni sono sempre più vicine.
“Ma come si respira?”
“Amore devi respirare come i cagnolini” e comincia ad ansimare tirando fuori la lingua.
L’ha detto!! L’ha detto! “C a r o!”  dico scandendo bene le parole: “s t a i  z i t t o!”. Sono isterica.
L’Ostetrica mi dice: “si signora, respiri come le hanno insegnato”
“Io non sono andata a nessun corso pre-parto!!! Partorire è la cosa più naturale del mondo”, ribadisco. “Mia mamma, mia nonna, la mia bisnonna, la mia trisnonna e via dicendo non hanno fatto nessun corso per partorire!!”

Il giorno che ho messo piede al corso pre-parto mi sono ritrovata in mezzo a quindici donne prese dal panico pensando alla nascita del loro figlio, con i mariti che armeggiavano con una bambola facendo finta di cambiarla e a fare esercizi di respirazione che mi davano l’impressione di essere in una setta satanica. Sono fuggita via.
Ho riprovato ad iscrivermi ad un altro corso, questa volta in una grossa città, pensando che le donne “urbane” magari potessero essere diverse. Non appena entrata, dopo le presentazioni mi viene vicino una e mi chiede con voce piccola piccola: “ma tu non hai paura del parto?” “E tu non hai paura di un pugno sul naso?” le ho risposto indiavolata. Sono andata via anche da quel posto e non mi hanno nemmeno consegnato gli omaggi!

“Ah” risponde l’ostetrica “allora quando arriva la contrazione spinga trattenendo l’aria come quando va sott’acqua”
“Perfetto…..” rispondo… “non so nuotare!”
“Ah… allora come quando va in bagno” e ride
Mi sento rassicurata. Questo lo so fare.
Sento in una stanza vicino una donna che urla per il dolore. E’ proprio come nei film.
“Non ci faccia caso” cerca di rilassarmi l’ostetrica. “C’è sempre qualcuna che fa così”
“Certo, certo”… biascico… “Allora posso urlare anch’io?” chiedo sorridendo.
“Se vuole si” mi risponde con lo stesso sorriso.
“Ma no sarò brava. Soffrirò in silenzio”
“Ahiiiiiii…” urlo!!,  “Arriva arriva! Eccola che arriva”
Mio marito mi sostiene la testa, io respiro come posso e spingo come riesco. L’Ostetrica è pronta a catturare la bimba.
E dire che mi avevano sempre detto che i bambini li porta la cicogna o nascono sotto i cavoli!
Mio marito è diventato bianco! Vivianaaaaa c’è solo mezza testa fuori! Spingi! Spingi! Altrimenti non respira!
Mio marito sa sempre come tranquillizzarmi!!! E’ questo che mi piace di lui!
Lo guardo inviperita, credo che in questo momento potrei anche chiedere il divorzio. “AMORE!! Spingerò quando avrò un’altra contrazione!!!! Non posso così!!” mi sento dire con la voce di Linda Blair, la protagonista dell’Esorcista!
Eccola che arriva…
La sensazione è quella di una saponetta che sguscia via tra le mani bagnate.
Che bello!
E’ nata!!! Una bimba di 3.990 chili.
Me la portano via subito per fare tutti i controlli.
Mi guardo intorno, ma dove sono finiti i dottori? l’ostetrica, l’altra infermiera?
“Oh no… non ci posso credere”.
Sono tutti intorno a lui, mio marito! Lo hanno fatto sedere, sta quasi per svenire.
Ehi ma sono io quella che ha partorito!!!! Quella che ha fatto tutto!!! Quella che forse ha bisogno di voi!
E devo dire poi che questa posizione non è che sia la più comoda oltre che la più dignitosa!!
Esisto anch’io!!!!!!
….Gli uomini….
Viva le donne!!!!!!!



domenica 23 settembre 2012

E' l'ora della dieta!!!


Io vorrei sapere cosa ho fatto di male nella vita per dover fare costantemente la dieta.
Probabilmente continuo ad avere strane reincarnazioni di ciccione incallite che mangiano cupcakes a colazione, pranzo e cena, di modelle affamate in vita che si vendicano dall’oltretomba sfruttando il mio corpo per abbuffarsi di tiramisu e latte condensato e ballerine di danza classiche costrette a pranzare con yogurt magri e due fettine di mele.
Ciccione, anoressiche pentite e bulimiche uscite da questo corpo!!
Per colpa vostra ogni anno mi tocca patire la fame e fare ginnastica…
Io che odio lo sport e che solo a guardarlo mi vengono affanno e acido lattico in trenta secondi netti!
Probabilmente vi siete infilate nella mia ciccia già nella culla! L’unica neonata che rigurgitava e continua a crescere ero io!
Nella mia ricerca del corpo (quasi) perfetto mi sono lanciata in sport poco probabili per mio fisico elefantesco come la ginnastica artistica e ho consumato video di Jane Fonda e zumba fitness come fossero cioccolata calda e meringata!!
Ora, tra un cheeseburger e un macaron colorato mi lancerò in nuove avventure con la danza del ventre! E qui non mi batte nessuna!
Oddio… pensare che ho scoperto di voler fare la pasticcera!!! Sfoglio ogni giorno ricette di torte, dolcetti e biscottini vari con la bava alla bocca, seduta pedalando sulla mia cyclette!
Che mondo crudele…. Mi consolerò con un misero croissant al burro!




venerdì 7 settembre 2012

Dove sei stata in vacanza??

No, scusa... fammi capire... dai per scontato che io sia andata da qualche parte a rosolarmi al sole stile bisteccona di maiale intinta nel grasso? o che abbia fatto le cosidette vacanze culturali in qualche capitale culturale della nostra Europa culturale? (sì, perchè il resto del mondo non è culturale!)
Non ti viene da pensare che forse, e dico forse, se viaggio in una punto che ha più anni di mia figlia, mi arrovello per trovare un piano b, c e anche d, per arrotondare le mie entrate, non frequento palestre vippatissime ma mi limito alle camminate nei boschi in tutine anni '80, allo zumba fitness fatto in casa, uso come pesi per le mie braccine non troppo toniche le bottigliette delle coca cola e l'ultima volta che mi hai vista comprare vestiti è stata... è stata... boh non me lo ricordo manco io quando è stata!!...
FORSE
ho altro da pensare (anzi da fare, perchè per pensarci ci ho pensato! eccome!) che immaginarmi in riva al mare con un cocktail tra le dita e George Clooney davanti a me che gioca a racchettoni!
E soprattutto.... non venirmi a dire... beh alla fine meglio per te se non sei andata in vacanza... così ora non hai lo stress da rientro!!!!!!!!
Sai quanto è difficile ora tornare in ufficio? tornare ai ritmi normali? vivere in mezzo alla nebbia e al freddo??

Ma io ti disintegro!
Sono 14 anni che non vado in vacanza, che passo le mie giornate d'agosto a sgomitare in piscina per avere un quadratino di spazio e a farmi ciucciare il sangue da zanzare tigre perchè qui è più umido che vivere in una risaia...
eh... ma certo... vuoi mettere?? minchia tu quando tornerai dalle vacanze sarai distrutto... io invece


NON AVRO' UN FILO DI STRESS!!! 


ho verniciato casa!
 (ecco come ho passato le vacanze io!!!!!!!!!)



mercoledì 5 settembre 2012

Quello che le donne non dicono...

Siamo sincere?
Sempre sempre? In qualunque occasione?...
Sono sicura che mentre leggi stai pensando di sì, che lo sei sempre. Vogliamo scommettere che non è così?


Incontri
Lui fa il figo con gli amici e ti viene incontro ringalluzzito, con dietro il coro da stadio: “ciao bella, ti va se facciamo un po’ di movimento stasera?”
Tu pensi: “pusillanime mucchio di merda, se non ti togli dalla mia vista entro un secondo, potrai giocare a ping pong con le tue palle per tutta la vita”
Poi con contegno dici: “il movimento me lo faccio da sola piuttosto. Meglio soli che male accompagnati”


Il corteggiamento
Corteggiare è il gioco più bello che ci sia. Ci ricami sopra, fantastichi, ti immagini come sarà, quando sarà, che farà lui, cosa dirà e via dicendo. Tipici pensieri di donna insomma.
Mentre per la prima volta ti accompagna a casa, perché hai avuto la (s)fortuna di incrociarlo per strada, ti guarda e sorride, e tu pensi povera ingenua di aver fatto breccia nel suo cuore, lui ti dice: “Mi fai arrapare da morire!”. Tu incassando con classe diventi rossa e fai un sorriso alla Monnalisa, in realtà pensi: “Deficiente! Dovevi solo dirmi che eri contento di avermi incontrata e che stavi bene con me”


Il primo appuntamento
La donna: ha bisogno di almeno due ore per decidere cosa mettere, dopodiché di altre tre per vedere cosa le sta meglio e di una per truccarsi. In genere va dal parrucchiere, minuziosamente si strappa i peli uno ad uno mettendo la cremina perché non si vedano i segni, si spalma un latte profumato (da tutte le parti perché non si sa mai cosa può succedere e comunque è sempre meglio che non succeda nulla profumata piuttosto che puzzolente), si sistema, si aggiusta, si stira, si appiattisce, si valorizza, si snellisce, si ingrossa, si sofferma, si arrabbia, si fa i complimenti. Insomma si fa le seghe mentali…
L’uomo: guarda che il colletto della camicia non sia nero, sente se puzza sotto le ascelle e al massimo cambia i calzini.
Tu arrivi all’appuntamento con mezz’ora di ritardo, trafelata ma con un sorriso che mette in mostra i tuoi denti catarifrangenti, con una scia di profumo che ti ha preceduta di un quarto d’ora (quindi in pratica il ritardo è solo di 15 minuti), vestita con tutti i colori abbinati, i capelli che con la bora non si spostano di un millimetro, con la pancia indentro e le tette infuori che fai fatica a camminare e le scarpe lucidissime e lui aspetta che gli arrivi davanti (manco ti viene incontro), vestito con la camicia che esce dai pantaloni, i jeans scoloriti e già indossati il giorno prima e le scarpe da ginnastica. Lui è pronto per una scampagnata nei boschi, tu per la Prima alla Scala.
Con disinvoltura gli dici lo stesso: “sei carino” e ti aspetti che dica la stessa cosa. Anzi... resti lì con quel sorriso da ebete quasi estasiata e lo fissi... lui invece sta zitto. Sì, perchè per l’uomo vale il contratto che si rinnova tacitamente, il silenzio/assenso. In pratica se gli piaci non te lo dice. Però magari ti dice: “Hai del rossetto sui denti”.
Tu allora in preda ad istinti omicidi fai una risatina quasi isterica e con lo specchietto in mano fai “Oh, che sbadata”, ma in realtà pensi: “Pirla, non hai nemmeno visto che ho messo la tua camicia preferita”


Il secondo appuntamento (l’incontro con gli amici di lui)
Se hai resistito al primo appuntamento e hai quindi scoperto di essere masochista, ti avventuri in un secondo incontro. Questa volta speri che ti porti in un ristorante romantico, magari al cinema e poi chissà…… Invece no! Non ti illudere. Cosa ti può chiedere secondo te? Esatto… proprio quello. “Stasera ti va di andare a vedere i miei amici giocare a calcetto? Così te li presento”. Tu che non vuoi fare la figura della rompicoglioni di turno accetti persino entusiasta. In realtà vorresti dirgli: “Sai che cosa me ne frega di andare a vedere una manica di imbecilli affetti dalla sindrome di Peter Pan che corrono dietro ad una palla e si strizzano i gingilli a vicenda ogni volta che fanno goal?” E’ in quei momenti che speri di avere solo figlie femmine e soprattutto non con lui!


L’incontro con le tue amiche
Se sei arrivata fin qui vuol dire che sei veramente irrecuperabile! Decidi di presentargli le tue amiche. E dove gliele presenti? In discoteca ovvio! Che fa figo e non impegna. Dopo appena dieci minuti ti accorgi di aver fatto un errore madornale, la gelosia ti attanaglia lo stomaco, lui passa tutte ai raggi X (amiche comprese), ammicca e a volte gli spunta la faccia da maiale stile “Pipino di Porky’s”. A fine serata, dopo innumerevoli attacchi di bile, mentre torni in macchina sola con lui, ti dice: “La tua amica ha due tette strepitose e un culo da brasiliana. Se non fossi impegnato con te…. un pensierino ce lo farei”, poi ti posa la mano sulla gamba, ti guarda dolce e continua: “ma sto con te…” e lo dice in modo che non capisci se per lui è una sofferenza o cosa. Fai finta di ridere di gusto perché non vuoi dare l’impressione di essere gelosa marcia ma in realtà pensi: “Porco! Pure il culo della mia amica guardi. E poi cos’ha il mio che non va? A me non l’hai mai detto che è da brasiliana!” Probabilmente tu però cambierai anche amica!!


Il Ristorante
Il momento tanto sospirato è arrivato. Finalmente ti ha invitato a cena fuori. Ti passa a prendere e generalmente non ti porta i fiori, tanto appassiscono subito. Alla fine della cena gli scappa la pipì e ti lascia sola, forse perché spera che paghi tu. E ovviamente tu non lo fai, ma lo testi. Gli dici, quando arriva il conto: “No, no… stasera offro io, mi farebbe veramente piacere”. Lui finge di insistere ma alla fine ti dice: “Allora va bene, ma la prossima volta pago io" e lo fa con lo sguardo più amorevole del mondo;. Immediatamente invece tu pensi: “Scordati che ci sarà una prossima volta, tirchiaccio della malora” e intanto gli rivolgi un sorriso mieloso.


Il sesso
Dopo esserti misurata tutto il tuo nuovo guardaroba intimo e aver provato tutti i perizomi davanti al gruppo di amiche appositamente venute a casa tua per questo, decidi per un completino sexy ed audace, che lo faccia capitolare. Al “dunque” proprio non ci riesce, con la scusa che probabilmente è troppo stressato, che sei troppo importante per lui e ha paura di sbagliare qualcosa e tu da brava crocerossina ti affretti a consolarlo, tutta intenerita. Invece pensi: “la solita sfiga. L’unico impotente della città me lo sono preso io e ho pure speso 150 euro per questo completino. Se lo sapevo uscivo con il mio ex, almeno ci rimediavo qualcosa”.
Poi a volte accadono i miracoli. Riesci finalmente a fare sesso con lui (e già questo non ti pare vero visto i preamboli), poi resti un istante immobile, dolcemente adagiata nel letto, con gli occhi chiusi, ad assaporare quel momento di intimità, quando allunghi una mano per cercarlo e chiedergli qualche coccola e ti accorgi che è già in letargo e ha cominciato persino a russare.


L’addio
Quando decidi di lasciare il tuo uomo cerchi di farlo nel modo più indolore possibile, perché a volte stai male solo all’idea di doverglielo riferire. Magari vorresti dirgli: “ti ricordi quella volta che ti ho aspettato fino alle tre di notte e sei arrivato ubriaco con la camicia sporca di rossetto? Di quando alla festa di Manuela hai parlato tutta la sera con quella cretina siliconata? O di quando alla lezione di latino-americana hai ballato stretto stretto alla cubana e ti è scivolata la bocca sulla sua? Per non parlare del Congresso previsto a Milano che all’ultimo momento era stato spostato a Roma e dove, guarda che combinazione, nessun collega ti aveva visto? Bene! Sappi che durante il congresso mi sono scopata il tuo migliore amico e che quella volta che ti dissi di aver accompagnato mia mamma dalla zia per qualche giorno, me ne sono andata al mare con un bel negrone ed è meglio che non ti dica cosa ho fatto!!!”, invece gli dici con le lacrime agli occhi: “mi dispiace veramente tanto, non meriti questo. Sei veramente una bella persona, vedrai che troverai presto una donna degna di te. Scusami… scusami ancora”
Lui invece quando decide di lasciarti lo fa in tre modi:
. Ti lascia le foto mentre tromba con la sua nuova fiamma incollate al frigorifero con la calamita, proprio accanto alla tua dieta;
. se è abbastanza uomo ti incontra e ti dice che non sa se ti ama veramente e che quindi ha bisogno di riflettere per un po’ (mentre ti parla riceve una telefonata dalla nuova fidanzata);
. ti manda un sms in cui scrive: “da quando ti ho conosciuta ho capito cos’è l’amore”, e dopo due minuti te ne manda un altro: “di certo non sei tu”


Eppure non possiamo fare a meno l’uno dell’altro…. Misteri!!! Sarà colpa della costola?….

Cosa metto in valigia?

Ore 10h05
Classica scena da panico prima di partire per le vacanze!

Valigia sul letto (fa molto "la valigia sul letto... quella del grande viaggio... se mi lasci non vale!!), armadi e cassetti aperti, non due o tre…. tutti i cassetti aperti!! Io seduta per terra a gambe incrociate e braccia conserte.
E ora che porto?
Allora, cominciamo dal basso per non dimenticare niente.

Scarpe da ginnastica si. Sicuramente faremo qualche escursione da qualche parte. Ma riposarsi in vacanza, no eh?
Decolté classico si. Va bene dappertutto e non impegna.
Scarpetta trendy con tacco di almeno 10 cm. La gamba fa la sua bella figura ma da evitare nelle strade ciottolate e in discesa. Ti ritrovi a valle in un battibaleno!
Mocassini da barca. Fanno chic. Al massimo li indosso sul traghetto che porta in Corsica. Sempre barca è.
Dimenticavo… pantofoline di lupo Alberto e ciabattine in raso effetto pantera.

Calze!
Beh... i calzettoni in cotone da mettere esclusivamente con le scarpe da ginnastica bisogna averli. Mettono in risalto il mio polpaccio da tennista (avessi mai dato ascolto ad Alessandra quando mi diceva di andare a giocare a tennis con lei)
Ora viene il bello!
I gambaletti ci vogliono sempre. Sono comodi e sotto i pantaloni non si vedono. Perfetti per una serata passata a giocare a carte con gli amici (non lo strip-poker) oppure stile messaggio subliminale: "stasera non ce n'è!!"
Collant neri in microfibra, almeno 50 denari, opachi. Danno l’aria da studentessa giapponese sotto i gonnellini corti.
Autoreggenti. Ahi ahi tasto dolente.
Da mettere quando si spera che durante il pomiciamento in macchina lui passi una mano sulla coscia. Talmente preso dall’enfasi del momento non si accorgerà dei rotolini di ciccia stretti sotto il silicone che stringe la gamba.
Sono perfetti anche quando facendo finta di niente, si accavallano le gambe e si lascia intravedere il bordino più scuro che fa presumere, al maschio più avvezzo, che si tratta di autoreggenti e non del collant che è sceso sotto la pancia. Fa lo stesso effetto che il rosso fa al toro.
Reggicalze?
No! Troppo da maiala, come dice Alessandra. Non vanno bene al primo incontro. Anche se... :)

Mutandine!
Altro tasto dolente.
I mutandoni classici della nonna alti fin sopra l’ombelico e a fascia larga (che prende bene i rotolini sui fianchi) in rigoroso cotone bianco vanno benissimo in qualunque occasione. L’importante è che non ci si debba spogliare mai e per nessuna ragione. Nemmeno davanti al dottore. Potrebbe restarne segnato a vita.
Culottes no. Non mi piacciono. Mi ricordano i pantaloncini corti di quando giocavo a pallavolo.
Mutandina sgambata triangolare alta in vita. Perfetta. Meglio se in pizzo. Prende tutta la pancia (anche quando ci si siede non trasborda) segna bene i fianchi e dà l’illusione che il sedere non sia troppo grosso. Meglio però sempre rimanergli di fronte per evitare che veda la cellulite.
Perizoma!!!
Li hanno inventati per le brasiliane! Io sono italiana e la pastasciutta la accumulo tutta lì. E non so nemmeno ballare la samba. Piacciono da morire agli uomini. Li detestano le donne, almeno quelle come me…. che ogni cinque minuti devono spostare quell’odiosissimo filo interdentale dalle chiappe.
E poi davanti non arrivano mai all’ombelico, quindi c’è il trasbordo. Il filo sui lati si perde nei fianchi. Quello “posteriore” rimane inghiottito nel mio sedere. Eppure mi dicono:” Quanto mi piaci così”
Gli uomini non sono normali.

Reggiseno.
Leggermente imbottito e con ferretto. E’ quello che tiene meglio considerato che la mia 5° risente un po’ della forza di gravità. Non faccio più la prova della matita da tempo!
 Il pizzo sempre. A fiorellini fa molto Lolita. In pelle? eh...
 Almeno un Push Up lo devo portare. Meglio non mangiare troppo però o potrei avere la sensazione di avere qualcosa in gola. Probabile che siano la tette. L’altezza è quella. E soprattutto mai metterlo ad un primo incontro. L’effetto “prima” e “dopo” potrebbe essere catastrofico. Oppure slacciarlo da sdraiate.

Ore 12h26
Ok l’indispensabile c’è. Ora non mi resta che prendere il resto. Entro stasera dovrei farcela.

Pantaloni
I jeans sono un passe-partout. Danno dieci anni di meno se accompagnati da una felpa e da una coda di cavallo. Neri da mettere con tutto. Quelli blu sotto i mocassini da barca.
Classici in tessuto morbido che cadono bene, coprono i punti critici, larghi al fondo. Rigorosamente neri.

Gonne
Una. Corta, nera e aderente. Spudoratamente sexy!!!

Maglioni
La felpa classica si. La devo mettere con i jeans e le scarpe da ginnastica (sono sicura che mi faranno scalare la montagna più alta per vedere un tramonto sul mare)
Maglioncini in lana, meglio se chiusi a zip, rossi, neri e rosa! Non troppo aderenti e senza elastico in fondo. I miei fianchi non me lo permettono. Sembrerei l’omino Michelin che cammina.

Camicie
Sancrate ma non troppo. Scollate a V con dei bei colletti. (ci vanno come il cacio sui maccheroni sotto i maglioncini a zip). Di tutti i colori. Meglio abbondare.
La camicia stile figlia dei fiori la porto. Sarà perfetta per il dopo capodanno quando sarò ancora persa nei fumi dell’alcol. Peace and love.

Un vestitino per il 31 lo devo prendere. Ma io ODIO i vestiti! Mettono in mostra tutto!!!! Speriamo organizzino una festa in maschera!

Camiciona da notte di Garfield che fa “pendant” con le pantofole di lupo Alberto.
Pigiama da uomo in seta. Per me è sexy….

Trucchi
Cremine da notte e da giorno, struccante viso e delicato per occhi. Tonico alle erbe per viso e collo. Dischetti in cotone. Dentifricio e spazzolino di Snoopy. Bagnoschiuma al muschio bianco e shampoo alla mela verde. Deodorante e il profumo più sensuale che ho trovato. Da quando lo metto sullo zerbino davanti alla porta il cane di sopra non ci fa più la pipì.
Rimmel, ombretti, kajal nero, eye liner, rossetti (da quelli naturali effetto ragazzina a quelli rosso fuoco stile “se ti prendo ti rovino”), fard, terra indiana (che dà sempre un’aria bella sana e colorita anche con -10°) e l’importantissimo correttore di occhiaie. Dopo una notte di sesso sfrenato serve sempre. Chissà, potrebbe sempre servire…

00.20

L'ora in cui tutto ebbe inizio!!
cosa scrivere a quest'ora, in un posto che non conosco e che fatico a capire (io odio! odio l'informatica!)
Ci sono!
Anche io qui!
In un posto tutto mio (beh... si fa per dire) a parlare di me (sì, sono egocentrica), di colori e inchiostro ed anche di quel sottosistema di cellule chiamato... uomo!
Dai che comincio bene! Non mi conosce ancora nessuno e ho già il 50% dei lettori (uomini) contro!
Sono troppo avanti!
No?
Vabbè vi farò ricredere.
Intanto mi butto e senza rete!!
Notte!